21 dicembre 2020

Parlando di Azione Cattolica

L’A.C. che lascia il segno

L’A.C. raccontata da chi ci ha vissuto.

Incontrando recentemente persone che hanno partecipato all’associazione nella nostra parrocchia dal ‘74 ad oggi in svariati ruoli e per vari periodi di tempo mi sono saltate all’occhio molte cose, bei ricordi ed esperienze positive che l’Azione cattolica ha lasciato e che vorremo provare a raccontare

 

 

Prima di tutto l’Azione Cattolica ha significato per tanti di noi incontrare molte persone con cui spesso sono nate amicizie importanti e i più fortunati hanno trovato il fidanzato o la fidanzata che spesso sono diventati poi la moglie o il marito.

ci sono rimaste nel cuore tutte le belle iiziative

Campi, film, bivacchi, campo base, giovanissimi, banco alimentare, cena dei popoli, Sermig ….

Sempre attivi e protagonisti.

Ancora di più per chi ha fatto l’educatore le molte cose impegnative e che ti assorbono ma alla fine non ti pesano:

le abbiamo vissute come in una grande famiglia


Forza del gruppo

Insieme si possono fare cosa che altrimenti non riusciremo nemmeno a pensare

Abbiamo imparato a lavorare litigare decidere insieme


liberta:
All’A.C.R. abbiamo fatto le cose perché le abbiamo scelte

responsabilità:
Abbiamo imparato cosa vuol dire assumersi la responsabilità anche dei più piccoli

visione critica:
Abbiamo imparato pensare con la nostra testa, nessuno ci dato la pappa pronta.

I bei ricordi: il fuoco che scoppietta, dormire fuori casa, le sgridate del parroco che ti spedisce a dormire ….

Rastrellando il fieno pensare a cosa far fare ai ragazzi

Esperienze diocesane:

ci hanno aperto un mondo nuovo

Alla fine, la notizia che arriva a tutti voi che leggete è che l’associazione ha aiutato un po’ tutti a vivere una vita piena da protagonisti e colorata facendoci anche scoprire la Gioia di essere cristiani amici di un Gesù gioioso.

Ed è così che queste esperienze ci hanno lasciato la voglia di continuare ancora a vederci e particolarmente bello è stato che questo ce lo anno detto per primi proprio i meno giovani. Quindi la storia non finisce qui

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